La Magistratura
Parte prima - PROPOSTE DI LEGGE IN CORSO DI DISCUSSIONE
RAGIONEVOLE DURATA DEL PROCESSOE RESPONSABILITA AGGRAVATA NEL D.D .L. BONAFEDE SULLA RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE
Introduzione
a recente proposta di riforma del processo civile, contenuta nel d.d.l. del Ministro Bonafede, presenta l’obbiettivo dichiarato di semplificazione, speditezza e razionalizzazione del processo civile, proclamando uno stretto nesso tra tempi della giustizia civile e competitività del Paese. A fronte tuttavia di un così impegnativo traguardo, la proposta si fonda su una serie di disposizioni innovative, non organiche e senza un minimo comune denominatore, oltre che prive di una adeguata ponderazione delle ricadute sul piano applicativo; viceversa la proposta di riforma non prende adeguatamente in considerazione le principali ragioni che ostacolano la rapida definizione dei processi civili, cioè i carichi di lavoro sostenuti da ciascun magistrato e l’assenza di risorse umane ed economiche del sistema giustizia. Le linee direttrici della proposta di riforma sono costituite dalla semplificazione del processo e dalla riduzione dei riti, e dalla introduzione di strumenti di istruzione preventiva affidata agli avvocati; tuttavia la semplificazione processuale rischia di non essere uno strumento adeguato a ridurre in modo significativo i tempi della giustizia civile, in quanto il vero collo di bottiglia è costituito non dalla fase introduttiva o istruttoria del processo, ma dalla fase decisoria, per cui senza un aumento delle risorse non è possibile risolvere il problema dell’arretrato e ridurre i tempi dei processi.Le descritte perplessità sull’impianto complessivo della proposta sono confermate dall’esame specifico della parte del d.d.l. relativa alla responsabilità processuale aggravata, agliStampa
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Gennaio - Marzo 2020
anno LXVIII - Numero 1

